OpenAI punta in alto: firmato contratto da 200 milioni con il Dipartimento della Difesa USA

OpenAI ha ufficializzato il suo primo grande passo nel settore tecnologico governativo, firmando un contratto da 200 milioni di dollari con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. L’accordo, della durata di un anno, riguarda lo sviluppo di strumenti basati sull’intelligenza artificiale destinati ad applicazioni militari e di sicurezza nazionale, con un focus particolare sulla regione della capitale nazionale, che comprende Washington, D.C.

Secondo quanto comunicato dal Dipartimento della Difesa, “nell’ambito di questo contratto, il fornitore svilupperà prototipi di tecnologie AI di frontiera per affrontare sfide critiche della sicurezza nazionale, sia in ambito operativo che organizzativo”. Il contratto è stato assegnato a seguito di una gara competitiva, alla quale hanno partecipato 12 aziende.

Sebbene si tratti del primo contratto ufficiale con la difesa, OpenAI aveva già collaborato in passato con varie agenzie governative. La notizia dell’accordo è stata seguita dall’annuncio dell’iniziativa “OpenAI for Government”, un progetto che unifica tutte le collaborazioni in corso tra l’azienda e gli enti pubblici statunitensi. In un post sul proprio blog, OpenAI ha sottolineato che questa iniziativa ha l’obiettivo di trasformare profondamente l’accesso ai servizi pubblici, migliorare la sicurezza informatica e offrire nuovi strumenti all’amministrazione federale.

“Attraverso questi sforzi, puntiamo a migliorare l’esperienza quotidiana di chi lavora nel settore pubblico, permettendo a impiegati e funzionari governativi di sentirsi più supportati, più efficienti e più coinvolti nelle loro missioni fondamentali”, ha scritto l’azienda.

Non è la prima volta che OpenAI esplora applicazioni legate alla sicurezza nazionale. A dicembre scorso, l’azienda aveva annunciato una partnership con Anduril, startup del settore difesa, per impiegare l’intelligenza artificiale in missioni di contrasto ai droni nemici.

A gennaio, il CEO Sam Altman aveva partecipato a un evento alla Casa Bianca insieme all’ex presidente Donald Trump per presentare il progetto “Stargate”, un’iniziativa da 500 miliardi di dollari destinata a potenziare le infrastrutture AI interne agli Stati Uniti.

In un’intervista pubblica con l’ex capo della NSA Paul Nakasone ad aprile, Altman ha dichiarato che l’azienda è “orgogliosa e fortemente motivata a impegnarsi in ambiti legati alla sicurezza nazionale”.

OpenAI non è l’unica realtà nel mondo dell’intelligenza artificiale a cercare spazio tra i contratti governativi. A novembre, Anthropic aveva annunciato una collaborazione con Amazon Web Services e Palantir per fornire modelli AI Claude alle agenzie d’intelligence e difesa statunitensi.

Secondo gli analisti di William Blair, una società di consulenza finanziaria, il contratto siglato da OpenAI rappresenta uno dei più grandi mai assegnati a un fornitore di software dal Dipartimento della Difesa, in termini di valore annuale. Per fare un confronto, Palantir Technologies – nome affermato nel settore – ha un fatturato ricorrente annuo di circa 210 milioni di dollari per un programma di AI dedicato all’analisi di immagini da droni e video a movimento completo.