Ad aprile, i prezzi di vendita degli immobili residenziali usati nelle principali città della Cina hanno registrato un lieve calo, secondo quanto comunicato dall’Ufficio nazionale di statistica (NBS). Il trend al ribasso prosegue, anche se con un rallentamento nel confronto su base annua.
Nelle quattro città di prima fascia – Pechino, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen – i prezzi delle abitazioni di seconda mano sono diminuiti in media dello 0,2% rispetto a marzo. Questo segna un’inversione rispetto al mese precedente, quando si era registrato un lieve aumento dello 0,2%.
Nel dettaglio, a Shanghai si è osservato un leggero aumento dei prezzi pari allo 0,1%, mentre a Guangzhou i valori sono rimasti stabili. Le diminuzioni più significative si sono verificate a Pechino, con un calo dello 0,6%, e a Shenzhen, dove i prezzi sono scesi dello 0,3%.
Per quanto riguarda le città di seconda e terza fascia, i prezzi delle abitazioni usate sono diminuiti rispettivamente dello 0,4% rispetto al mese precedente. Si tratta di un’accelerazione del calo, con un peggioramento di 0,2 punti percentuali nelle città di seconda fascia e di 0,1 punti in quelle di terza fascia, rispetto a quanto rilevato a marzo.
I dati coprono un totale di 70 città di grandi e medie dimensioni e offrono una panoramica aggiornata sull’andamento del mercato immobiliare residenziale in Cina, un settore sotto stretta osservazione a causa delle difficoltà finanziarie che negli ultimi anni hanno colpito diversi grandi operatori immobiliari del Paese. Sebbene i cali mensili restino contenuti, il persistere di un trend negativo indica che la domanda continua a essere debole in molte aree urbane.
Le autorità cinesi stanno monitorando attentamente il mercato per evitare ulteriori squilibri, in un momento in cui si cercano misure per stimolare la fiducia dei consumatori e rilanciare il settore immobiliare, componente essenziale dell’economia nazionale.